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Pellegrino '60

GALLIPOLI

di Francesco Rolli – Università del Salento

Cesare Brandi è stato svariate volte in Puglia visitando anche Gallipoli da cui rimase sempre piacevolmente colpito. La descrive come amena e luminosa –  sembra galleggiare sulle acque – . In queste parole si comprende come ai tempi delle sue visite, a Gallipoli si respirasse un’atmosfera di pace e autenticità, quasi un luogo fermo nel tempo, lontano dal progresso e dalla modernità o quasi.
Brandi osserva infatti che quest’atmosfera non durerà ancora per molto, poiché fra gli anni sessanta e settanta vengono costruiti i primi alberghi. Nello stesso periodo, tra pareri favorevoli e contrari, viene avviata la costruzione del palazzo di vetro, dai gallipolini ribattezzato col nome di grattacielo a causa dei suoi quattordici piani.
L’edificio può essere considerato il simbolo del progresso che iniziava a muovere i primi passi. Tra l’altro è stato costruito al confine tra la città nuova e quella vecchia, quindi può essere visto come un elemento di cesura tra antico e moderno, lasciandosi alle spalle atmosfere e situazioni da Terra del Rimorso.

Ai tempi di Brandi, fino ad un recente passato, la campagna salentina era caratterizzata da piantagioni di tabacco, uliveti, vigneti e da vaste aree incolte nelle quali faceva da padrona la macchia mediterranea. Cesare Brandi nelle pagine dedicate alla Perla dello Ionio, scrive preoccupato della probabile costruzione di una pista per il lancio dei missili che fortunatamente non ha mai visto la luce. Negli ultimi anni il paesaggio è stato martoriato da diversi interventi che ne hanno modificato l’assetto. Molti vigneti sono stati espiantati, in vaste zone sono stati collocati pannelli solari e negli ultimi tempi si è diffusa la Xylella fastidiosa, una piaga che ha cambiato radicalmente le campagne di Gallipoli e del Salento tutto. La perdita degli olivi non significa solo la mancanza di una risorsa economica del luogo ma anche la distruzione di un simbolo che nei secoli passati ha reso Gallipoli ricca.

In Pellegrino di Puglia non sono elencati analiticamente i monumenti o ciò che essi contengono. Il testo segnala solo alcune delle bellezze che si ammirano nei luoghi che Brandi ha visitato. Nel caso di Gallipoli menziona il ponte seicentesco che collega la città nuova con la vecchia, il castello e la tela di San Francesco dipinta dal Pordenone conservata nell’omonima chiesa. Brandi, portando con se le considerazioni sulle opere pittoriche leccesi, rimane estremamente sorpreso di trovare un Pordenone a Gallipoli. Nel suo resoconto di viaggio annota anche la Fontana  Greca. Considerata la più antica d’Italia, ha scolpiti da un lato i miti delle ninfe Dirce, Biblide e Salmace, l’altro lato è frutto di un restauro settecentesco, campeggia al centro lo stemma cittadino.

La fontana greca in una foto di Enzo Crea per l’edizione del 1977 di Pellegrino di Puglia.

Guardando la foto della fontana ellenistica scattata da Enzo Crea quarantatré anni fa, si nota che i rilievi allora già molto logori, oggi sono assai più danneggiati, infatti molti degli ornati risultano appiattiti o del tutto svaniti.

La fontana greca (Foto Rolli, 2020).

Brandi è sorpreso dalla produzione delle nasse, strumenti di varie forme secondo ciò che si deve pescare. A suo dire, non ne aveva mai viste di così grandi.

Dai soggiorni di Brandi in Puglia molto è cambiato. In quei tempi a Gallipoli spuntavano i primi germogli del turismo. La loro crescita però è stata estremamente lenta. Se fino a vent’anni fa Gallipoli era in maggioranza frequentata dalle persone del posto e dalle famiglie salentine emigrate in Europa, nel corso di questo ventennio lo sviluppo di eventi divenuti internazionali come La Notte della Taranta e la scelta delle città salentine da parte di produzioni cinematografiche per girare film o video musicali, hanno dato avvio alla conoscenza del territorio, trasformando Gallipoli in una delle mete turistiche più ambite. Questo è stato un trampolino di lancio per la riqualificazione del borgo antico, degli stabilimenti balneari e delle discoteche che hanno favorito la fascia giovanile del turismo. Se all’epoca di Brandi le strutture ricettive erano scarse, oggi sono aumentate considerevolmente. Grande impulso al loro potenziamento è stata la nascita di svariati bed and breakfast che sono affittati principalmente tramite piattaforme per la prenotazione online.

Nei vicoli della città vecchia sono sorte diverse attività commerciali caratteristiche che offrono artigianato pugliese (pumi, pupe coi baffi) e prodotti della cucina tipica salentina (origano, pomodori secchi, capperi), e ristoranti che offrono piatti della cucina tipica tanto elogiati dal nostro Pellegrino in terra di Puglia.

Una delle problematiche generate dal Covid19 riguarda l’economia del turismo. Si prospettava una stagione all’insegna della negatività dal momento che il turismo della bassa stagione, che normalmente si apre nel periodo pasquale, è venuto meno, e sussisteva una grande incertezza circa l’evoluzione dell’emergenza sanitaria durante l’alta stagione. Questo andamento negativo si è protratto fino alla metà di giugno, per conoscere poi una risalita del flusso di turisti dalla seconda metà del mese e raggiungere il pieno ad agosto. I dati affermano che nell’estate 2020 la presenza turistica in Salento ha raggiunto il 98%[1] della disponibilità ricettiva. A propiziare questa preferenza sembra essere stato il basso tasso di diffusione del virus nella regione. Massiccia la presenza degli italiani, mentre si è invece molto ridotta (-91,2%)[2] quella dei turisti stranieri la cui assenza si è avvertita purtroppo anche nella stagione autunnale, nonostante la stagione estiva si sia salvata si registrano comunque delle perdite nelle basse stagioni.


[1] Enit. Il Ferragosto italiano è sempre da sold out. O quasi

https://www.repubblica.it/dossier/viaggi/turismo/2020/07/31/news/enit_ferragosto_2020_quasi_vecchia_maniera-263348791/

[2] Estate 2020, la grande fuga dei turisti stranieri dall’Italia

https://www.agi.it/economia/news/2020-08-13/fuga-turisti-stranieri-italia-estate-turismo-9411411/