di Laura Petronella
Ci piacerebbe che in futuro il 2 giugno 2020 venisse ricordato con un’enfasi simile a quella con cui Il Corriere della Sera – il 3 giugno 1946 – annunciava in prima pagina: «È nata la Repubblica Italiana» e riportava il volto sorridente di una giovane ragazza dell’epoca. Dopo la grave crisi sanitaria vissuta dal Paese, anche uno dei musei più importanti di Venezia riapre le sue porte al pubblico. La notizia della riapertura della Collezione Peggy Guggenheim viene annunciata proprio sulle pagine social del museo, con la pubblicazione di un breve video.
“Dopo la prima visita a Venezia si è destinati a tornare appena possibile, adducendo una scusa qualsiasi. Non si può restare lontani a lungo; si è riassorbiti inevitabilmente, come per magia.” Con queste bellissime parole, Peggy Guggenheim descriveva la sua amata città.
Ottantasei lunghi
giorni hanno allontanato i visitatori dalla Collezione Peggy Guggenheim; in
questi mesi interminabili il silenzio si è propagato nelle sale occupandone
tutti gli spazi, non poteva cogliersi alcun rumore di passi e le porte sono
rimaste tutte chiuse, ma il museo è rimasto comunque attivo “online” con
interessanti iniziative, un palinsesto social, news settimanali e tante nuove
sorprese, come le Art
Talk, i Kids Day, i podcast sulla vita
di Peggy Guggenheim e l’Art Quiz.
Ora finalmente, dal prossimo 2 giugno, con un barlume di speranza, sarà
possibile rivivere quella magia di cui Peggy tanto raccontava.
In un giorno molto importante non solo per la collezione, ma per l’Italia intera, la Collezione Peggy Guggenheim regala l’ingresso ai suoi visitatori, aprendo così un nuovo capitolo, con una visita inusuale, nuova, intima e raccolta che permetterà di porsi in ascolto dell’arte.
Ci lasceremo trasportare nella quiete del giardino delle sculture, seduti accanto alla Donna in piedi (Donna ”Leoni”) di Alberto Giacometti, dall’atmosfera surreale de L’impero della luce di René Magritte, e travolgere dai colori di Alchimia di Jackson Pollock.
Un museo che non abbiamo mai visto, anche perchè sarà fruibile con modalità a prova di virus; il pubblico e lo staff seguiranno nuove norme comportamentali di sicurezza, così come stabilito dalle direttive sanitarie. Si potrà quindi accedere con ingressi a fasce orarie, con l’uso obbligatorio della mascherina sia per i visitatori che per il personale museale e nel rispetto della distanza di almeno un metro; un percorso di visita a senso unico; una continua sanificazione degli spazi; dispenser igienizzanti in più punti del museo; segnaletica e presenza di personale tali da far rispettare le regole descritte. Al momento della riapertura non sarà possibile visitare la mostra temporanea Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe nella Collezione Peggy Guggenheim; questa rimarrà comunque allestita in attesa di verificare una possibile data di apertura.
Inoltre a causa del lockdown, il museo è stato costretto ad annullare la mostra estiva dedicata all’artista brasiliana Lygia Clark, Lygia Clark. Pittura come sperimentazione 1948-1958; nessun dubbio, naturalmente, per la collezione permanente, che sarà interamente disponibile nelle sale dalla prossima settimana.
“Durante questo tempo sospeso, l’arte e la cultura hanno avuto un ruolo lenitivo fondamentale, e oggi è nostro dovere portare avanti la nostra missione, educare, riaprendo finalmente le porte del museo, anche se in una condizione di grande incertezza”, dichiara la direttrice Karole P. B. Vail. “Affinché la riapertura sia sostenibile economicamente saremo io e il mio staff ad accogliervi nelle sale del museo e penso questo sia un bell’esercizio di resistenza e resilienza culturale. Per questo sono particolarmente grata al mio team per aver dato la sua piena disponibilità durante i week-end. Da sempre crediamo nel potere trasformativo e terapeutico dell’arte, che consola e dà la forza anche nelle situazioni peggiori, pertanto, durante questi 86 giorni di chiusura, non abbiamo mai smesso di comunicare con il nostro pubblico colmando la distanza fisica con attività sul sito e i social. Riapriamo perché il museo torni ad essere, oggi più che mai, il luogo di una comunità che si riconosce nella fiducia e nel dialogo, non sarà dunque una visita meno piacevole, sarà una visita diversa e insieme torneremo a far vivere la Collezione grazie ai vostri sguardi e allo scambio reciproco. Siamo anche consapevoli dei grandi sforzi che dovremo affrontare per colmare le perdite dovute a questa lunghissima chiusura forzata, ma fiduciosi di rialzarci, grazie all’affetto e al sostegno della comunità che ci è accanto, degli “Amici” e sostenitori del museo in primis, ma anche dei veneziani, dei veneti, che aspettiamo per primi e numerosissimi, e del pubblico italiano e internazionale che ha dimostrato in questo lungo periodo di lockdown, attraverso mail e messaggi social, la sua vicinanza alla Collezione Peggy Guggenheim”. Curiosi di scoprire quello che accadrà nel corso del mese di giugno, lo staff della Collezione Guggenheim si ritiene pronto per affrontare questa nuova sfida, sperando che i visitatori non si facciano influenzare dalle misure di contingentamento, ma che affrontino con gioia la possibilità di rivivere l’atmosfera unica delle sale espositive. Peggy accompagnerà la visita dall’alto, osservandoci con i suoi stravaganti occhiali a farfalla, fiduciosa che, seppur a piccoli passi, la ripresa sarà bellissima.