COME LA FANTASIA DEGLI ARTISTI NON SI FERMA PUR RESTANDO A CASA

di Laura Petronella

L’arte non si arresta, si evolve, muta, cambia forma: sono le parole che in questo periodo stiamo leggendo più spesso su articoli, quotidiani, magazine riguardanti il mondo culturale.

Per fortuna, oserei dire, il mondo non si sta fermando nonostante le svariate difficoltà a cui è sottoposto a causa del nuovo nemico pubblico il “COVID-19”; anche gli artisti fanno la loro parte sfruttando al meglio un dono naturale e fondamentale: la fantasia. È il caso di Banksy, lo street artist famoso in tutto il mondo anche per non aver ancora voluto rivelare la sua identità, che, nel commentare il suo ultimo lavoro, esordisce su Instagram con la frase “mia moglie odia quando lavoro da casa”.       
Non potendo più riempire di colore i vicoli delle strade, l’artista non ha voluto abbandonare il suo amato lavoro e ha deciso di invadere i propri muri di casa con l’arte.

Questa volta il protagonista delle sue opere è stato proprio il suo bagno di casa che – per la felicità della moglie – non solo è stato completamente rivoluzionato, ma soprattutto invaso e messo a soqquadro da topolini dipinti ovunque e non troppo educati, visti gli specchi storti, la carta igienica in disordine e le macchie di dentifricio sul muro.

Sarà un caso la scelta dei soggetti o l’artista ha voluto farci intendere qualcosa?

Probabilmente il suo potrebbe essere un grido di aiuto, per cercare di liberarsi, anche solo per un momento, dalla volontà di poter uscire di corsa dalla propria dimora.
Un urlo contro il famoso virus che ci obbliga a rimanere in casa senza poter vedere la luce, come fossimo noi stessi topi in gabbia; il numero dei giorni trascorsi, segnato sul muro con il rossetto, tipico delle pareti delle prigioni, potrebbe confermare questa teoria.

O ancora il valore simbolico di questi animaletti, costretti ad agire di nascosto e velocemente come gli artisti di strada, potrebbe voler ricordare i giorni dell’artista trascorsi a dipingere tra le strade e le piazze delle città del mondo; qui però i topolini sembrano  apparire più dei criceti bloccati nella ruota, che dei fuorilegge. Magari già da oggi, visto il seguito dell’artista, ci saranno nel mondo più Banksy e meno bagni noiosi e tradizionali; uno “smart-working” un po’ particolare insomma, che potrebbe accendere la fantasia di molte persone e ridare nuova vita alle pareti spoglie di casa, sempre per la “gioia” di mamme e papà, mogli e mariti.

Dettaglio dell’ultima opera di Banksy

Sulla stessa linea troviamo la battaglia dello street artist napoletano Jorit, che ha realizzato un murale che vede come protagonista lo storico campione di boxe Muhammad Alì.
Con questo gesto l’artista ha voluto mandare un messaggio forte e chiaro, riprendendo le parole dello sportivo come sottotitolo del suo lavoro: “Non contare i giorni, fa che i giorni contino”.
Parole forti che, sia pur scritte su un tetto di Napoli est, a Barra, nel quartiere di Jorit, risuonano in tutto il mondo.

Jorit Muhammad Alì

Il Vesuvio sullo sfondo, il cielo azzurro, il pugile in posizione di attacco con lo sguardo fisso verso l’avversario e due strisce rosse sulle guance, simbolo della lotta.

“Ho scelto Muhammad Alì perché è stato un lottatore dentro e fuori dal ring. Lui può sicuramente dare un messaggio importante in questo momento di difficoltà per tutti. Bisogna andare avanti e resistere”, racconta il giovane artista urbano, che ha già donato alle periferie della città di Napoli diverse opere come il Maradona e il Che Guevara a San Giovanni a Teduccio e Ael a Ponticelli, tutti volti marchiati dai segni della Human tribe.

Non si ferma qui però il suo contributo alla lotta contro il coronavirus perchè Jorit, in un’altra sua opera, raffigura il medico e oncologo Paolo Antonio Ascierto, capo dell’equipe medica che ha richiesto la sperimentazione ufficiale del farmaco Tolicizumab all’Istituto Pascale di Napoli, per la cura dei casi più gravi di coronavirus. Anche in questo caso vediamo negli occhi del dottore la forza per lottare e vincere questa grande battaglia, uniti ai due segni rossi sulle guance, proprio identici a quelli del pugile.

Jorit Paolo Antonio Ascierto

Un’opera molto toccante quella di Jorit, che con questo gesto ha voluto ringraziare e rendere omaggio a tutto il Servizio sanitario nazionale.

L’opera è stata messa in vendita grazie all’iniziativa promossa dalla casa d’aste internazionale di Napoli Blindarte, che ha lanciato una missione ad artisti e collezionisti per sostenere lo sforzo del personale sanitario campano e lombardo.

“Non c’è limite di tempo per donare”, spiega Jorit, “l’asta sarà aperta per tutto il periodo dell’emergenza. Difendiamo e miglioriamo il servizio sanitario pubblico nazionale”.

L’asta ha finora raggiunto quasi 13mila euro e secondo il volere di Jorit, l’intero ricavato servirà a finanziare la ricerca scientifica dell’istituto Pascale di Napoli, dove non altro lavora il Dottor Ascierto, e servirà inoltre a sostenere gli ospedali della Lombardia, maggiormente colpiti dall’emergenza coronavirus. “Questo periodo di isolamento è un’occasione per pensare un po’ alle nostre vite”, continua lo street artist. “Valutare il peso del consumismo. Questa tragedia ci ridimensiona e ci aiuta a capire quali sono le cose importanti. Istruzione per tutti, cultura per tutti e salute per tutti. Questa tragedia deve farci riflettere. Abbiamo capito che non siamo onnipotenti e che sicuramente dobbiamo ragionare di più sulle cose. Siamo tutti un po’ in pericolo”. Esempi di due artisti di grande fama, che nonostante il dolore, la difficoltà e le rinunce di questi giorni, hanno saputo cogliere dall’epidemia la forza per trasmettere al mondo un messaggio di speranza e soprattutto hanno fatto sì che ci sentissimo tutti più vicini, anche se lontani.

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