eredità culturale bene comune – cfp
pavel muratov, arcaista e innovatore
navigare nell’italia bizantina
stefano bardini 1922-2022
baldassare palazzotto
l’occhio del conoscitore
l’eredità di luigi coletti
rosalia protectora et patrona
attraverso territorio e scultura
imago virginis
metapan: arte, musei, digitale
nord / sud – fiandre / italia
dimore e gusto
le pietre d’inciampo monumento diffuso
processing memory in art history and heritage
anton maria zanetti di alessandro
quale memoria è ancora possibile?
minima naturalia
giacomo barri
esporre l’arte site-specific
la felicità della storia, il privilegio della bellezza
annibale chieppio (1563-1623)
collezionare e insegnare
fuori programma
in mostra
eterna primavera
i racconti dell’arte
musei e contesti
editoria e storici dell’arte nell’italia del secondo dopoguerra
le rotte di un maestro
la molteplicità del volto
fuori dal centro
le estasi di santa rosalia
anton maria zanetti di alessandro
miniatura in sicilia
artisti e accademie nel lungo seicento italiano
la molteplicità del volto
presentazione volumi
dietro la facciata
antonio ugo scultore
“e camminando alla perfezzione”
comunicare: modelli e codici, forme e profili
rinascimento in bottega
beato angelico
leo steinberg now
carte d’archivio per la storia dell’arte in sicilia
francesco algarotti
la dea roma e l’altare della patria
esportare opere, plasmare uno stile
pubblici dei primi musei pubblici
l’architetto scrittore
fede e bellezza
lete e i musei
a driving force
ingannare “l’occhio a maraviglia”
in ricordo di doretta davanzo poli
lettera aperta cunsta / sisca al ministro sangiuliano
Replica del presidente della sisca massimiliano rossi a massimo osanna, 31/08/2023
In qualità di docente (anche) di Museologia e di Presidente della Società Italiana di Storia della Critica d’arte, una delle due Consulte universitarie che hanno inviato una vibrata protesta al Ministro Sangiuliano e al Direttore generale dei Musei del MIC (e, sottolineo, collega) prof. Massimo Osanna, in merito alla scriteriata composizione della commissione giudicante i candidati e le candidate ai posti di dirigenti dei più importanti musei italiani, desidero replicare a quella vera e propria velina (non la definirei intervista), comparsa ieri su “Repubblica”, del medesimo prof. Osanna, che ho trovato del pari sconcertante e rivelatoria.A mio avviso, nelle affermazioni del Direttore compare almeno una incongruenza di forma: “la commissione non l’ho scelta io”, allora perché rigetta come “sgradevole” (?) il fatto che si possa mettere in dubbio la competenza dei membri che ne fanno parte?Il prof. Osanna sembra tuttavia fare orecchie da mercante alla questione centrale posta dalle Consulte: l’assenza paradossale di storici e/o storiche dell’arte di prestigio accademico internazionalmente riconosciuto, reclutabili tra i ranghi del GSD Storia della critica d’arte, museologia, etc. (ho già fatto alcuni nomi nell’intervista rilasciata martedì scorso a Raffaella De Santis sempre su “Repubblica”), oppure tra le fila di funzionari e funzionarie già in pensione (dunque super partes) ma più che presenti nel campo dei rispettivi studi (ho l’imbarazzo della scelta: Anna Coliva, Giuliana Ericani, Luigi Ficacci, Paola Marini, Andrea Muzzi, Antonio Natali); naturalmente se proprio vogliamo adottare un criterio strettamente autarchico e non guardare oltre l’italico limes.Vorrei liquidare subito la questione “aziendale”: giusto che in commissione siano presenti un giurista e una economista, peccato che né l’uno né l’altra si siano mai occupati di legislazione o di economia museale.Quali sono le motivazioni di queste scelte? E’ “sgradevole” volerlo sapere?Io credo, in conclusione, che a monte ci sia non solo o non tanto una questione politica, nell’accezione deteriore del termine (e ha ragione il prof. Osanna: tutto è cominciato con la riforma Franceschini, avversata peraltro fortemente da molti di noi), ma epistemologica: gli archeologi, come il Direttore generale, sono stati bravissimi a conferire alla loro disciplina lo statuto di “scienza dura”, tecnologica, uno statuto pari a quello di giurisprudenza ed economia (lo so per esperienza: lavoro in un Dipartimento “misto”), mentre la storia dell’arte è considerata, come le scienze umane in generale, disciplina residuale, praticata da rammolliti (specie se uomini), dediti all’uncinetto o alla coltivazione delle rose (a meno che non si vincano progetti legati alle “digital humanities”, allora è tutt’altra faccenda). Come mai non si sono trovate figure omologhe al Direttore generale La Rocca e alla prof.ssa Capaldi nell’ambito della storia dell’arte? Ed è ancora una volta “sgradevole” far notare che il prof.Osanna e la suddetta sono colleghi presso la Federico II (ex SSD L-Ant/07) e che la medesima ha partecipato a gruppi di ricerca coordinati dal primo, come si evince dal suo (ottimo) curriculum disponibile in rete? “Honni soit qui mal y pense” ma forse si poteva guardare anche un po’ più a nord dei Campi Flegrei (e tirerei in ballo anche la categoria del buon gusto). E veniamo alla dott.ssa Porro, la “storica dell’arte”: il prof. Osanna la ricorda come impeccabile funzionaria e non ho ragione di non credergli, ma soprattutto ne vanta la direzione del Museo nazionale romano (un museo archeologico, se non sbaglio) e l’attuale ruolo di Dirigente generale a Roma per Archeologia, belle arti e paesaggio: insomma l’en plein. E la tanto sbandierata identità nazionale, rivendicata dal governo in carica, dov’è finita? Forse è bene ricordare che la dorsale di questa pretesa identità (se mai in Italia ce n’è stata una) è passata proprio dalla produzione figurativa, almeno dopo il 476. E’ ancora credibile che il prof. Osanna non abbia avuto voce in capitolo? E dunque, volendo usare una sapida espressione, che circolava tra Pompei e Ercolano prima del 79: “ma mi faccia il piacere!”Massimiliano RossiP:S. Una risposta, breve, la voglio indirizzare anche al vicedirettore del “Foglio” Maurizio Crippa, che ha scritto, in merito alla vicenda, un articolo che più cerchiobottista di così non poteva essere: la commissione è impresentabile e dunque si è data la possibilità a quei rompiscatole dei professori, che non rappresentano più nessuno, l’ennesima occasione per le loro rivendicazioni corporative e di casta, etc. etc. Eh no, caro Crippa, noi non rappresentiamo solo il nostro “particulare” ma centinaia di studenti e centinaia di famiglie che si fidano delle nostre conoscenze e competenze, pagano le tasse universitarie e spererebbero, pensi un po’, che una formazione di altissimo livello, quale noi ancora impartiamo, potesse mettere in condizione di accedere ai piani più alti dell’amministrazione dello Stato. Dopodiché…
in ricordo di alessio monciatti
le donne storiche dell’arte
allegorie sacre
perugino come non l’hai mai visto
il concetto di rinascimento, tra la storia e il mito
francesco testa 250° 1773-2023
l’amore divino e profano
L’Amore divino e profano – Uno sguardo diverso su Raffaello
a cura di Y. Dohna Schlobitten, C. Bertling Biaggini, C. Cieri Via
lunedì 15 maggio 2023 alle 17:00 – Accademia Nazionale di San Luca, Roma
introduce
Claudio Strinati
intervengono
Amedeo Quondam
Matthias Wivel
saranno presenti le curatrici del volume
storia pittorica della italia
un corpo di segni
libri al museo
rinascimento e rinascita
arti decorative, costume e società nel mediterraneo tra xviii e xix secolo
Per partecipare ed assistere on line al Convegno:
Venerdì 21 aprile – Mattina: https://bit.ly/41AaI3E
Venerdì 21 aprile – Pomeriggio: https://bit.ly/3MOf96x
Sabato 22 aprile: https://bit.ly/3KFGkhq
andrea benetti – colors in venice
beni culturali allo specchio
libri al museo
presentazione oadi rivista
new leisure for a new nation
Fonderie d’arte italiane 1861-1915
divina instrumenta
officina della critica e della storia dell’arte II
oltre lo spazio, oltre il tempo
luigi lanzi – storia pittorica della italia
l’ornement précieux
storia di una collezione
in nativitate domini
il volto di san francesco da cimabue a caravaggio
tito angelini
“angeli di noce tocchi d’oro” per la basilica di san pietro
carlo maratti – La madonna del rosario e santi
leonardo: arte come progetto
la storia dell’arte come disciplina scolastica
boccaccio und die bildenden kÜnste
un meraviglioso artificio
guerra e musei in italia
il visibile parlare – giovanni papini e le arti visive
percorsi di museologia
costruir su macerie
Costruir su macerie Il Cenacolo di Leonardo nella prima metà del Novecento di Silvia Cecchini venerdì 28 ottobre 2022 alle 17:00 Accademia Nazionale di San Luca, Roma
introduce
Claudio Strinati
intervengono
Angela Cerasuolo, Emanuela Daffra, Donata Levi, Mario Micheli
con una testimonianza di
Giovanna Martellotti
sarà presente l’autrice del volume
spazialità e identità in italia
segni preziosi
l’arte dello scrivere tra autobiografia e narrazione
le mostre d’arte antica in italia e all’estero
carlo crivelli – le relazioni meravigliose
Carlo Crivelli Le relazioni meravigliose mostra a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci martedì 4 ottobre 2022 alle 17:00 Accademia Nazionale di San Luca, Roma
presentazione della mostra
introducono
Claudio Strinati Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca
Pierluigi Moriconi Soprintendenza ABAP per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata
saluti
Sandro Parcaroli Sindaco Comune di Macerata
Francesco Adornato Rettore Università di Macerata
intervengono
Paola Ballesi Presidente comitato Tecnico Scientifico “Macerata Cultura”
Francesca Coltrinari Università di Macerata
Giuliana Pascucci Musei Civici Palazzo Buonaccorsi
Daphne De Luca Restauratrice
conclusioni
Claudio Strinati Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca
revival e società a palermo nell’ottocento
il concetto di rinascimento, tra la storia e il mito – call for papers
assemblea sisca – 16 settembre 2022
la collezioni corsini di roma dalle origini alla donazione allo stato italiano. dipinti e sculture
monreale negli sguardi del grand tour
the fragility of pastel
immersed in the work
giornata di studio prin
le donne storiche dell’arte
comunicare il patrimonio culturale
what renaissance?
le donne storiche dell’arte
arte senza confini
nuevos enfoques para la historia de la joyería
constancia – donne e potere nell’impero mediterraneo di federico ii
Seminario asri
presentazione collana artes
Link per partecipare: https://us02web.zoom.us/j/82028048422
ottaviano nelli e il suo mondo
scuola di specializzazione in beni storico-artistici dell’università degli studi di perugia
valori tattili
immagine & parola
della pittura veneziana: 1771-2021
pristina et dona
collezionare la cultura digitale
realismo magico
archivi esposti
con la mano libera e la mente poetica
i bonelli tra puglia storica, roma e l’area padana
fortuna e mito di raffaello in umbria
tre giornate di studio dedicate a Ferdinando Bologna
Maurizio di Savoia (1593-1657)
art and adversity
lione pascoli e il collezionismo in italia nella prima metà del settecento
raffaello 1520-2020
arte – legge – restauro
maria carolina d’asburgo-lorena e il suo tempo
storici dell’arte e case editrici nel secondo dopoguerra
la storia dell’arte illustrata e la stampa di traduzione tra XVIII e XIX secolo
arte e politica in italia meridionale
(im)material michelangelo
fabrizio plessi – il viaggio della videoarte
le marche e l’adriatico nel quattrocento
convegno annuale sissd 2021
Link alla pagina web del Convegno
paolo coen – il recupero del rinascimento
venere. natura ombra bellezza
giuseppe parini (1729-1799) filosofo dell’educazione
scuola di specializzazione in beni storico-artistici
cultural heritage e musei al tempo del covid
da agostino a alain resnais
parola di donna
prm – conversazioni 2.0
research day
la storia dell’arte come pratica, 2
il mito di raffaello al tempo di napoleone
mondi connessi: aspetti dell’esotismo nel seicento
la fotografia e i suoi usi nel mercato artistico (1880-1939)
giorno della memoria 2021
osservare, modellare, conservare l’io | le forme dell’autoritratto – studi e prospettive
la convenzione di faro sul cultural heritage per la società
la storia dell’arte illustrata e la stampa di traduzione tra XVIII e XIX secolo – call for papers
ex machina
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predella n. 47
reimmaginare la grande galleria
la convenzione di faro
il manoscritto purpureo dalla tarda antichità al novecento
le ragioni dell’emergenza, le ragioni della didattica
didattica on line
Tutti gli appuntamenti del 2020
dire l’arte
Marta Nezzo, Giuliana Tomasella
Dire l’arte
Percorsi critici dall’Antichità al primo Novecento
Il Poligrafo
Biblioteca di arte
2020, pp. 592
ISSN 2612-2545
ISBN 978-88-9387-105-1
intorno a raffaello
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media & heritage
tutelare la memoria
la lezione di raffaello. le antichità romane
Corso di alta formazione in museologia e museografia – palermo, palazzo butera
In risposta alla lettera di Pierluigi Panza pubblicata dal “Giornale dell’Arte” sul numero di agosto 2020
Abbiamo letto con sconcerto e incredulità la lettera di Pierluigi Panza pubblicata dal “Giornale dell’Arte” sul numero di agosto 2020 con il titolo “Elogio del docente universitario”: non solo per la denigrazione diffamatoria dell’intero sistema dell’università italiana che esso alimenta, ma perché tale affondo viene lanciato da una testata che rappresenta da molti anni un punto di riferimento per il discorso pubblico sul patrimonio artistico e da cui ci aspetteremmo ben altro che una becera delegittimazione della formazione e della ricerca universitaria: tanto virulenta quanto agitata da triti e inconsistenti luoghi comuni propri di quel dileggio della conoscenza e della competenza da tempo praticato da ampi settori della nostra classe politica come dell’opinione pubblica. Un atteggiamento particolarmente irresponsabile e inaccettabile (e assurdamente autolesionista), tanto più in un momento in cui l’intero sistema scolastico italiano si trova in grandi difficoltà per le conseguenze della pandemia: laddove proprio formazione e ricerca dovrebbero rappresentare i motori necessari dello sviluppo civile, morale ed economico di un paese, e non soltanto in tempi di crisi.
Interventi come quello di Panza non solo offendono chi a formazione e ricerca si applica quotidianamente con dedizione e sensibilità, nel vivo di un percorso di crescita professionale molto lungo e complesso, e mai terminato. Ma di fatto stroncano la possibilità di una discussione serenamente articolata, e ben altrimenti complessa, sui molti nodi critici del reclutamento universitario. Di fatto ogni tentativo di ragionare e distinguere – atti specifici e irrinunciabili della missione intellettuale – vi viene travolto dalla sicumera con cui si proclama che gli atenei italiani sono popolati per due terzi da parassiti doppiamente incapaci: inetti cioè sia a insegnare che a valutare, mentre i soli docenti presentabili sarebbero quei contrattisti che il sistema, evidentemente invidioso della loro competenza, rifiuta sistematicamente di accogliere.
Questa incredibile cascata di fango è generata da un commento sull’esclusione di Angela Vettese dagli idonei alla docenza di prima fascia in storia dell’arte contemporanea, legata secondo l’autore a criteri valutativi che premiano eccessivamente le pubblicazioni scientifiche a scapito di attività giornalistiche e curatoriali che soprattutto in campo contemporaneistico risulterebbero non meno qualificanti. Non vogliamo entrare nel merito del caso specifico, se non per ribadire che i candidati all’abilitazione scientifica nazionale sono valutati da una commissione composta da cinque professori ordinari di grande esperienza e dall’ineccepibile profilo scientifico, ai quali le nostre associazioni ribadiscono fiducia e solidarietà con ferma e calorosa convinzione. Nel valutare i candidati, la commissione non può che attenersi a norme che è giusto discutere nelle sedi appropriate, ma non possono essere disattese in sede concorsuale. Le vigenti regole del gioco prevedono che sia premiata soprattutto la qualità scientifica di pubblicazioni che esprimano un orizzonte di ricerca originale, e che dunque debbano rispondere a protocolli largamente condivisi dalla comunità accademica. Non la capacità divulgativa o manageriale: procedendo su questa china, promuovendo cioè i comunicatori a scapito dei ricercatori, rischiamo davvero di mandare in cattedra chi non hai mai scritto un saggio, e ritrovarci conduttori televisivi a fare i direttori di Dipartimento. E proprio a questo temiamo che miri l’intervento di Panza: a delegittimare il ricercatore per legittimare chiunque altro.
Naturalmente siamo i primi a riconoscere che i requisiti di accesso siano appiattiti sul numero di pubblicazioni in un arco temporale ristretto, ovvero su pochi articoli usciti su riviste di particolare prestigio (la cosiddetta “fascia A”), e che vengano meno considerate altre attività importanti, a cominciare da quelle didattiche. Ma finché ci sono queste regole, a queste bisogna attenersi. Semmai cerchiamo di cambiarle per quanto è nelle nostre possibilità, attraverso serie campagne di informazione e un lavoro di mediazione e confronto tra accademia e politica.
Ma non insultando tutto il sistema dell’alta formazione: che secondo Panza non ha neanche un merito, e anzi la responsabilità prima dell’emigrazione all’estero dei giovani migliori, e dell’arretratezza del paese. Resta naturalmente che in un concorso non basta esibire monografie e articoli di fascia A, perché quel che conta è quel che c’è scritto. Il giudizio viene fatto sul contenuto. Ma Panza diffama questi e tutti gli altri commissari di ogni altra tornata abilitativa, accusandoli esplicitamente di non leggere le pubblicazioni. E il passaggio alla diffamazione gratuita – e per nulla argomentata – trasforma quel che poteva essere l’avvio di un dibattito doveroso sulle criticità del reclutamento e sui criteri stabiliti dall’Agenzia per la Valutazione della Ricerca (ANVUR) in un attacco infame che neanche la politica più ignorante e populista aveva finora tentato.
Perché è diffamazione pura (e nient’altro) scrivere che nessun docente ora in cattedra è in grado di insegnare gli obiettivi previsti dai corsi di laurea storico-artistici, cioè “lavorare nei musei, curare mostre, operare nel mercato dell’arte, scrivere per riviste o insegnare”: come dire che nessun docente di storia dell’arte, in Italia, sa insegnare i fondamentali del suo mestiere. Ma come è possibile sostenere una scemenza del genere? Sulla base di quali riscontri oggettivi si può tranquillamente scrivere che non sappiamo insegnare nulla? E con quale senso di responsabilità e quale percezione della realtà un giornale lo può stampare?
Diffamatorio è ancora scrivere che “i docenti strutturati sono una categoria che si autoriproduce senza la capacità di insegnare”: una riproduzione che avviene per cooptazione interna, secondo la frusta e anacronistica immagine del barone feudale che investe i suoi allievi vassalli, promossi non per bravura, ma perché svezzati per anni “a correggere tesine, fare gli esami al posto del prof, curare la logistica dei convegni, il catering, fare le fotocopie”. Naturalmente costoro dovrebbero anche pubblicare, ma secondo Panza il sistema è inquinato: fanno carriera coloro i quali svolgono “tutta la vita ricerche filologiche d’archivio sul ‘sottocrocefisso’ di legno umbro trovato a casa del prozio” anziché occuparsi di grandi temi, e scrivendone su riviste di fascia A, con “finta peer review”, cioè “riviste pseudoscientifiche che nessuno legge”. Posto che su un ‘sottocrocifisso’, si possono scrivere anche cose originalissime (a patto di intenderci su cosa sia), siamo davanti a una tripla denigrazione: di chi si occupa del “sottocrocefisso”, dei revisori delle riviste e delle riviste stesse. Che rappresentano in maggioranza punti di riferimento ineludibili degli studi di settore, ma per Panza sono, evidentemente, spazzatura. Certo, si può discutere a buon diritto dei criteri di inclusione, della trasversalità (certe riviste sono A in un settore disciplinare e non in un altro), ma non in questo modo. Di certo, non proclamando che tutto quel che succede nell’università è inutile e dannoso.
Ancor più rivoltante è tuttavia la perentoria asserzione secondo cui “i due terzi di chi insegna oggi in Università è stato cooptato attraverso questo percorso di ‘appartenenza’ a qualcuno (quando non, banalmente, per familismo, rapporti sentimentali o scambio di favori)”, a cominciare dal Presidente del Consiglio in carica. Insomma, Vettese sarebbe stata bocciata non perché i suoi titoli non sono stati ritenuti adeguati, ma perché tutti i concorsi sono strutturalmente truccati. Una Gomorra da cui non si salva nessuno, tranne quel terzo di docenti a contratto (peraltro non così numerosi nei corsi di laurea umanistici) che in quanto provenienti in larga misura dal mondo delle professioni insegnerebbero davvero a muoversi nella vita reale: ma devono restare fuori dall’accademia per non turbare l’ordine costituito, e dunque ai concorsi vengono regolarmente bocciati. Semmai interroghiamoci seriamente sul fatto che, oltre l’abilitazione, gli atenei italiani abbiano scarsa convenienza a reclutare docenti esterni, per cui molti fanno carriera nella stessa università: la colpa non è infatti di ANVUR o degli ignoranti strutturati, ma di una riforma miope che ha tolto di mezzo ogni incentivo al reclutamento esterno, e continua a penalizzare l’assunzione dei giovani ricercatori.
Panza dice di scrivere tutto questo per esperienza personale. Ma mostra di avere un’esperienza tanto distorta dell’università italiana da farne una miserabile leggenda nera. L’esperienza personale di chi scrive è al contrario quella di chi ha sostenuto con non pochi sacrifici un duro percorso di studio, di ricerca e di lavoro per entrare all’università, e sulla strada ha conosciuto e continua a conoscere centinaia di colleghi, nei più svariati settori, che associano passione didattica e civile a profili scientifici di caratura internazionale, che nessuno ha cooptato o promosso per la qualità del catering, ma di quel che hanno scritto e insegnato. E possiamo assicurare che la loro conoscenza del mondo è tanto solida quanto vissuta. Abbiamo avuto e conosciuto fior di allievi che proprio grazie alla formazione universitaria sono entrati nei musei, nelle soprintendenze, nella scuola, nell’università stessa, o hanno abbracciato una libera professione. E abbiamo anche visto funzionari e direttori di museo ottenere l’abilitazione. E anche insegnare a contratto: ma per rafforzare i rapporti istituzionali dell’università con enti di ricerca e organismi statali valorizzando didatticamente esperienze qualificate, non per sopperire all’ignoranza dei docenti di ruolo. E non dimentichiamo che moltissimi docenti di ruolo sono stati docenti a contratto, a cominciare da chi scrive. Dunque molto di quel che scrive Panza non è discutibile: è, letteralmente, un cumulo di panzane alimentato da livorosa malafede. Ed è persin generoso rilevare che offende la dignità e l’onore di tutti coloro che vivono l’università italiana.
Fenomeni di malgoverno, malcostume o familismo si contrastano con protocolli rigorosi e procedure trasparenti che mettano in primo piano la qualità didattica e scientifica dei docenti, non facendo mancare a un’istituzione così centrale, e a chi vi lavora, ogni minima forma di rispetto. Sarebbe come sostenere che alla luce dei fatti di Piacenza tutti i carabinieri sono criminali, chiedere di commissariare il Parlamento quando un onorevole viene indagato o pretendere la chiusura dei giornali che pubblicano idiozie. Noi crediamo che l’Università sia il cuore della civiltà di un paese: per questo, e con forza ancor maggiore nei periodi di crisi, essa deve coltivare unita, attraverso il confronto dialettico e il concerto delle idee, un sistema di valori culturali che prima di tutto devono essere etici. Se questi valori vengono messi sotto attacco non solo dalla pessima politica o dai populisti di piazza, ma persino da chi si fregia di una fedina intellettuale, e a quelli fornisce stoltamente armi e munizioni, la crisi rischia di non avere argini. Ma proprio questa preoccupazione e questa inquietudine ci esortano a perseguire la nostra missione con ritrovata energia.
Fulvio Cervini – Presidente della Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte
Massimiliano Rossi – Presidente della Società Italiana di Storia della Critica d’Arte
assemblea S.I.S.C.A. 10 luglio 2020
L’assemblea della S.I.S.C.A. – Società Italiana di Storia della Critica d’Arte è convocata, on line su piattaforma Teams , il giorno 10 luglio 2020. L’assemblea ordinaria si svolgerà in prima convocazione alle ore 7,00 e, in seconda convocazione, alle ore 12,00, preceduta dalla riunione del direttivo alle ore 11,00, con il seguente ordine del giorno:
Comunicazioni del Presidente
Fontes. Rivista di iconografia e storia della critica d’arte, nuova serie: patrocinio da parte della Sisca
Nuove affiliazioni
Richieste di Patrocinio
Rendiconto del Tesoriere
Varie ed eventuali
CONFERENZE ESTIVE DOTTORATO CULTURAL HERITAGE STUDIES, TEXTS, WRITINGS, IMAGES – UNIVERSITà DI CHIETI-PESCARA
RUBENS IN ITALIA (1600-1608)
Bando per due borse di studio su temi inerenti a Carlo Ludovico Ragghianti e Licia Collobi e alla loro attività
“pygmalion et Galathée” di anne-louis girodet nel salon del 1819
pandemic resistance museums – prm
Siamo lieti di invitarVi a partecipare all’evento “Luoghi di concentramento, detenzione e deportazione in Italia”, primo appuntamento delle Conversazioni 2.0 “Luoghi della Memoria, Arte e Musei della Shoah” a cura di Eirene Campagna , Tommaso Casini e Paolo Coen
Mercoledì 27 maggio 2020 ore 18:00
Partecipanti:
Dott.ssa Marta Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli (Museo del Deportato di Carpi, ex campo di Fossoli)
Architetto Marcello Naimoli, direttrice del Museo della Memoria e della Pace “G. Palatucci, Campagna (Salerno)
Dott. Mario Venezia, presidente Fondazione Museo della Shoah Roma
Discussant: Dott.ssa Eirene Campagna (Università IULM) – Prof. Tommaso Casini (Università IULM) – Prof. Paolo Coen (Università degli Studi di Teramo)
La conversazione della durata di circa 1h si terrà sulla piattaforma in diretta streaming su questo gruppo.
Gli incontri registrati saranno in seguito disponibili sul Blog della SISCA http://www.siscaonline.it/joomla/2019/2019/02/27/blog/
Vi aspettiamo numerosi
Fëdor Dostoevskij e Bernard Berenson
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI STORICO-ARTISTICI
BEUYS BURRI 1980 2020
viralità mediale. immaginario e realtà al tempo del virus
presentazione catalogo mostra chiaromonte
il patrimonio artistico negli assetti di crisi
forum kunstgeschichte italiens 2020
programma eventi mem
pensieri ad arte
“e ridusse al moderno”
La patria esposta
per filippo baldinucci
assemblea sisca
28 novembre 2019
L’associazione è convocata a Milano, il giorno 28 novembre 2019 presso l’Università Cattolica, sede dell’Alta Scuola “Agostino Gemelli”, via Nirone 15 (per raggiungerla MM Cadorna o Sant’Ambrogio) Aula NI 110.
L’assemblea ordinaria si svolgerà in prima convocazione alle ore 7,00 e, in seconda convocazione, alle ore 12,30, preceduta dalla riunione del direttivo alle ore 11,30, con il seguente ordine del giorno:
-Comunicazioni
-Nuove affiliazioni
-Pubblicazione dei taccuini lanziani: aggiornamento
-Rinnovo del Direttivo
-Varie ed eventuali
Alle 16,30, nella stessa aula, la presentazione di:
Storia della Critica d’Arte. Annuario della S.I.S.C.A.
Numero 1 – anno 2018 e Numero 2 – anno 2019
Partecipano:
ANDREA PINOTTI, Università degli Studi, Milano
ROSSANA SACCHI, Università degli Studi, Milano
FABIO VITTUCCI, Scalpendi Editore
Per quanti vorranno aderire, è prevista – durante l’intervallo – una visita alla Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
vasari, armenini, zuccari
programma dispac – Università degli Studi di Salerno
luca signorelli e roma
il patrimonio storico/artistico tra dismissione e dispersione
residenze storiche e patrimonio culturale
chiaromonte – lusso, prestigio, politica e guerra nella sicilia del trecento – un restauro verso il futuro
incontro di studio in memoria di Cristina Giannini
l’arte della quadratura dalla storia al restauro
arcadia & grand tour
leonardo a roma
stefano bardini “estrattista”
Pomeriggio di studi
in onore di Lucia Tongiorgi Tomasi
Le opere di Giuseppe Capogrossi alla Galleria Nazionale di Roma
ciha italia – motion: transformation
Assemblea SISCA 5 giugno 2019
L’associazione è convocata a Perugia il giorno 5 giugno 2019, presso il Complesso di San Pietro, via Borgo XX giugno, n. 74. L’assemblea ordinaria si svolgerà in prima convocazione alle ore 7,00 e, in seconda convocazione, alle ore 12,00, preceduta dalla riunione del direttivo alle ore 11,00, con il seguente ordine del giorno:
- Comunicazioni del Presidente
- Progetto di pubblicazione dei taccuini lanziani
- Nuove affiliazioni
- Rendiconto del Tesoriere
- Varie ed eventuali